
STAI PER DIVENTARE MAMMA? ECCO COSA SAPERE SUL CONGEDO DI MATERNITA’
CHE COS’E’
Il congedo di maternità è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alle lavoratrici durante la gravidanza e il puerperio. In presenza di determinate condizioni che impediscono alla madre di beneficiare del congedo, l’astensione dal lavoro spetta al padre (congedo di paternità). Il diritto al congedo e alla relativa indennità sono previsti anche in caso di adozione o affidamento di minori.
A CHI E’ RIVOLTO
Il congedo di maternità spetta a:
- lavoratrici dipendenti assicurate all’INPS
- apprendiste, operaie, impiegate, dirigenti con un rapporto di lavoro in corso all’inizio del congedo
- donne disoccupate o sospese
- lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari (colf e badanti)
- lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS, tenute però a versare il contributo con l’aliquota maggiorata prevista dalla legge per finanziare le prestazioni economiche di maternità. La relativa indennità è riconosciuta a prescindere dall’effettiva astensione dall’attività lavorativa
- lavoratrici dipendenti da amministrazioni pubbliche le quali sono tenute agli adempimenti previsti dalla legge in caso di maternità verso l’amministrazione pubblica dalla quale dipendono e da cui percepiscono la relativa indennità, corrispondente al trattamento economico.
COME FUNZIONA
Da quest’anno le donne potranno scegliere di continuare a lavorare fino al nono mese di gestazione, con il via libera del medico, e di usufruire di 5 mesi di congedo di maternità dopo il parto. Si tratta di una libera opzione, non di un obbligo. La scelta in questo senso non deve comportare rischi né per la salute della donna, né per quella del bambino.
QUANTO SPETTA
Durante i periodi di congedo di maternità (o paternità) la lavoratrice (o il lavoratore) ha diritto a percepire un’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga precedente l’inizio del congedo di maternità, quindi, solitamente, l’ultimo mese di lavoro precedente il mese di inizio del congedo. Per gli iscritti alla Gestione Separata, se il reddito deriva da attività libero professionale o di collaborazione coordinata e continuativa parasubordinata, l’indennità di congedo è pari all’80% di 1/365 del reddito.
REQUISITI
Per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti è richiesta la sussistenza di un rapporto di lavoro.
Per le lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari (colf e badanti) sono richiesti 26 contributi settimanali nell’anno precedente l’inizio del congedo di maternità oppure 52 contributi settimanali nei due anni precedenti l’inizio del congedo.
Per le lavoratrici disoccupate o sospese, il congedo di maternità deve iniziare entro 60 giorni dall’ultimo giorno di lavoro. Se sussiste il diritto all’indennità di disoccupazione, alla mobilità o alla cassa integrazione, il congedo può iniziare oltre i 60 giorni.
Per le lavoratrici e i lavoratori iscritti esclusivamente alla Gestione Separata INPS, il diritto all’indennità di maternità/paternità spetta se nei 12 mesi precedenti il mese di inizio del congedo di maternità (o paternità) risultano effettivamente accreditati o dovuti alla gestione separata almeno tre contributi mensili.
QUANDO FARE DOMANDA
La domanda va inoltrata prima dei due mesi dalla data prevista del parto e mai oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile, pena la prescrizione del diritto all’indennità.
Prima dell’inizio del periodo di congedo di maternità, la lavoratrice deve far pervenire all’Istituto il certificato medico di gravidanza, per il tramite di un medico del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato, che provvederà all’invio telematico dello stesso.
La lavoratrice è tenuta a comunicare la data di nascita del figlio e le relative generalità entro 30 giorni dal parto.
COME FARE DOMANDA
Le lavoratrici e i lavoratori possono presentare la domanda di congedo di maternità/paternità online all’INPS attraverso il servizio dedicato.
In alternativa, si può fare la domanda tramite il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile oppure attraverso gli enti di patronato.
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