GINECOLOGIA E PREVENZIONE

Il tumore del collo dell’utero. Pap test, HPV test e vaccino contro l’HPV, per prevenirlo
Il collo dell’utero è la parte terminale dell’utero, che si affaccia nella vagina. In questa zona può sorgere uno dei tumori femminili più frequenti, che è sempre preceduto da lesioni pretumorali. La visita periodica dal ginecologo prevede una serie di controlli, atti ad individuare tali lesioni e prevenire facilmente il tumore cervicale, quando la malattia o il virus che lo causano sono identificati in uno stadio iniziale. L’infezione da HPV è necessaria per avere una lesione della mucosa del collo dell’utero, ma solo una piccola parte evolverà verso un tumore del collo dell’utero.

Il primo passo per una corretta diagnosi è il Pap test
Il Pap è l’esame dello striscio cervicale. Se rileva un’anomalia, è possibile eseguire un secondo esame, la colposcopia, che ci consente di verificare se è davvero presente una lesione visibile al collo dell’utero.

Il secondo strumento è l’HPV test
Come il Pap test, anche il test HPV è eseguito analizzando un prelievo di cellule cervicali e rileva la presenza del virus HPV, riscontrando con grande anticipo anomalie cellulari.

Chi deve sottoporsi al test HPV?
Il test HPV è raccomandato a tutte le donne al di sopra dei 30 anni, insieme al Pap test.
Eseguire a intervalli regolari il Pap test e il test HPV significa prevenire nel modo più completo lo sviluppo del tumore del collo dell’utero

Cos’è l’HPV, Papillomavirus Umano
E’ una famiglia di virus molto diffusi, che infettano la pelle e le mucose e non dà anticorpi nel sangue. Il virus si trasmette principalmente con i rapporti sessuali. Si tratta di un’infezione comune, che solitamente è asintomatica e si risolve spontaneamente.
Circa il 75% delle donne l’ha contratta almeno una volta nella vita. Alcuni ceppi di HPV possono provocare lesioni benigne (condilomi) oppure altre lesioni invece, se non trattate, possono evolvere in una decina di anni in tumori.

provetteIl vaccino
Oggi è possibile vaccinarsi contro i due ceppi di HPV 16 e 18, responsabili del 70% dei casi di tumore; esiste anche un vaccino che protegge per i ceppi 6 e 11, responsabili delle lesioni cutanee. Il massimo beneficio derivante dal vaccino si ottiene prima dell’esposizione all’HPV, che di solito avviene coi primi rapporti. Per questo la vaccinazione viene raccomandata a 11 anni, anche se è approvata dai 9 ai 26 anni.
Non deve essere somministrata alle donne in gravidanza o a chi sia allergico ad uno dei componenti.

E’ importante ricordare che il vaccino non sostituisce lo screening con Pap-test e HPV-test, che dovrà comunque essere eseguito.

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PELLE e SOLE: c’è amicizia?

Si avvicina il periodo estivo portando finalmente le tanto agognate vacanze! Per poter godere appieno del periodo di relax, è bene pensare a proteggere la nostra pelle, per non incappare in guai seri che possono rovinare le vacanze e soprattutto per prevenire i danni cronici.
Ecco alcune curiosità che la nostra dermatologa Michela Brena ha condiviso con tutti noi.

1) Il sole: amico o nemico della pelle?
Il sole fa bene alla pelle, verissimo, ma preso con le dovute accortezze.
Una buona fotoprotezione deve avere uno schermo alto, ossia un SPF 30 o 50+. Deve essere stesa in abbondante quantità su TUTTE le aree esposte al sole (anche le orecchie!): la prima applicazione dovrebbe avvenire almeno 20 minuti prima dell’esposizione solare e rinnovata ogni due ore per tutto il periodo di esposizione. La crema, gel, spray o come preferite non deve essere applicato solo sui nevi (o nei), come spesso capita di vedere, in quanto il melanoma insorge più spesso su cute sana e gli altri tumori cutanei in cui il sole può essere uno dei fattori causali, insorgono generalmente lontano da lesioni melanocitarie. Nei bambini meglio preferire i filtri fisici (quelli che contengono sostanze come micronizzati naturali) a quelli chimici.

2) Un consiglio prima dell’esposizione al sole
Molto importante è evitare l’applicazione di profumi, creme contenenti antinfiammatori e prodotti “naturali” che possono contenere sostanze fotosensibilizzanti prima dell’esposizione al sole: questi prodotti possono creare fastidiose dermatiti o macchie scure. I soggetti con particolari patologie dermatologiche dovrebbero poi rivolgersi al proprio specialista di riferimento per avere consigli personalizzati e adeguati.

3) Come scegliere il solare e dove acquistarlo?
I solari andrebbero comprati in farmacia, in seguito ad adeguato counselling del dermatologo e/o del farmacista. Ne esistono di diversi
-per formulazione: crema, gel, spray a seconda dell’area da trattare e della
superficie corporea da coprire;
-per contenuto: filtri fisici soprattutto per bambini perchè contenenti sostanze come minerali micronizzati e filtri chimici.
Diffidiamo dalle preparazioni home made e affidiamoci ad aziende che lavorano nel settore da tanti anni. Questo è sicuramente garanzia di sicurezza del prodotto.

Buon “sole” a tutti!

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COVID-19 E ALIMENTAZIONE

Le ricerche effettuate durante il periodo pandemico dimostrano che l’alimentazione è uno dei fattori che contribuisce maggiormente ad un miglior funzionamento delle difese immunitarie, mitigando la risposta infiammatoria al virus (Zabetakis, Lordan, Norton & Tsoupras, 2020).

Secondo lo studio condotto presso il Policlinico San Matteo di Pavia e il Policlinico di Milano, la nutrizione adeguata impatta significativamente sulla prognosi e sulla risposta terapeutica, nelle popolazioni affette da Covid-19 (Cereda, et al., 2021), migliorando sensibilmente la qualità della vita.

Infatti, il lavoro pubblicato sulla rivista scientifica ‘Clinical Nutrition’ dimostra che l’attuazione di un apporto nutrizionale adeguato nella fase dei primi quattro giorni di ricovero, sia fortemente correlata ad una diminuzione del numero di decessi (Cereda, et al., 2021).

Questa riflessione si estende anche a tutti coloro che intendono prevenire l’infezione, migliorando la risposta immunitaria attraverso una sana alimentazione.

Se volete fissare un appuntamento con una delle nostre nutrizioniste, potete contattarci allo 02.54102020 oppure mandarci una mail a info@consultoriocemp.org.

Noi ci siamo! 

 

Bibliografia:

Cereda, E., Guzzardella, A., Klersy, C., Belliato, M., Pellegrini, A., Sciutti, F., … & Caccialanza, R. (2021). Early caloric deficit is associated with a higher risk of death in invasive ventilated COVID-19 patients. Clinical Nutrition.

Zabetakis, I., Lordan, R., Norton, C., & Tsoupras, A. (2020). COVID-19: the inflammation link and the role of nutrition in potential mitigation. Nutrients, 12(5), 1466.

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Le conseguenze psicologiche della DAD sui ragazzi

La DAD ha “temporaneamente congelato” il ruolo della scuola, che oltre ad essere formativo, è sempre stato anche e soprattutto quello di insegnare a stare in società e trasmettere le regole del vivere civile sperimentando la relazione con l’altro.

Il distanziamento sociale e il clima di “stallo relazionale” vissuto dai ragazzi nell’ultimo anno a causa dell’emergenza sanitaria, stanno mostrando i loro effetti negativi: tra i più frequenti, vi sono riduzione della fiducia in se stessi, depressione, alterazione del ritmo veglia-sonno.

Il vuoto relazionale di questi ultimi mesi viene spesso colmato da un utilizzo eccessivo dei social media, con il rischio che possano svilupparsi delle vere e proprie forme di dipendenza digitale.

L’esempio più rappresentativo di questo fenomeno è il “vamping”: rimanere connessi fino a notte fonda per giocare o chattare in compagnia.

Se stai affrontando una situazione difficile in una fase così cruciale della tua vita, oppure senti il bisogno di un sostegno per farlo, puoi fissare un colloquio e decidere con un nostro operatore quale percorso terapeutico possa essere migliore per te.

Noi ci siamo!

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Test del Dna Fetale

DNA FETALESi tratta di un Test genetico di nuova generazione eseguito sul DNA fetale, rapido e privo di rischi, per rilevare la Sindrome di Down e le anomalie cromosomiche più comuni.
Il DNA fetale è rilevabile a partire dalla quinta settimana di gestazione e la sua concentrazione aumenta durante le settimane successive. La quantità di DNA fetale presente nel circolo sanguigno materno, a partire dalla decima settimana di gestazione (dodicesima in caso di gravidanza gemellare) è sufficiente per eseguire il test e garantire risultati accurati.

L’attuale protocollo diagnostico prevede un test combinato, eseguito durante il primo trimestre di gravidanza, basato su:
. Età materna
. Translucenza nucale
. Dosaggio ormonale o BI-Test

Il Test del DNA fetale rileva le seguenti anomalie cromosomiche:
TRISOMIA 21 (Sindrome di Down)
TRISOMIA 18 (Sindrome di Edwards)
TRISOMIA 13 (Sindrome di Patau)
ANEUPLOIDIE DEI CROMOSOMI SESSUALI
MICRODELEZIONI

La percentuale di errore è molto bassa, essendo il Test del DNA fetale un Test ad Alta Sensibilità (>99,9%) ed Alta Specificità (>99,9%).
In caso di risultato positivo, al test combinato si fa seguire l’amniocentesi.

Potete prenotare il Test del Dna fetale al Cemp con il nostro Dr. Francesco Schettino

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